

Lo ha ribadito in una intervista al Centro del 5 maggio scorso il presidente dell'ANCE di Chieti Paolo Primavera, dal titolo: "Lavori, gli appalti alle imprese abruzzesi".
Era invece già assurto alla gloria della cronaca nazionale del Corriere della Sera, nell'articolo del 21 aprile dal titolo "Da fuori per i lavori al Duomo: imprese locali in rivolta", che trovate qui a destra, il caso del Sovrintendente ai Monumenti dell'Aquila Maurizio Galletti, che ha chiamato in urgenza a lavorare al Duomo dell'Aquila una impresa romana, mentre un'altra impresa sempre di Romapare l'abbia chiamata anche a S. Bernardino.
Il presidente di Confartigianato dell'Aquila ha duramente protestato: "A fare i lavori sono state chiamate imprese non abruzzesi, non è giusto, i soldi della ricostruzione, da quelli dell'edilizia al restauro devono restare qui".
Ben poco diplomatica la risposta di Galletti, che, interpellato dal Corriere, secondo il giornalista perde le staffe, così proseguendo: "Prima di tutto niente è deciso, stiamo facendo solo un primo esame, e lo facciamo con quelle imprese che hanno l'esperienza e i giusti requisiti (SOTTINTESO: non ci sono imprese abruzzesi che li abbiano !) , e che ci danno una mano volontariamente dal primo giorno. E' legittima la loro aspettativa di essere coinvolte nella successiva ricostruzione". Alla domanda del giornalista: "Si, ma le imprese locali ?" Galletti conclude: "E dove erano queste imprese quando abbiamo iniziato a lavorare sui primi monumenti crollati ?
VOGLIAMO INVECE CONCLUDERE COSI' NOI: Caro sovrintendente, forse queste imprese abruzzesi, prima di pensare agli affari ed al lavoro, stavano ancora dando una mano a salvare i sopravvissuti e tirare fuori i poveri morti da sotto le rovine !
E per quanto riguarda le imprese romane, come hanno fatto ad arrivare proprio dal primo giorno ? Chi le ha chiamate ? Non è che sia stato per caso proprio lei ?
Il problema ha tuttavia continuato a porsi anche su altri orizzonti, ad esempio per le forniture alimentari, tanto che ieri gli allevatori del COSPA, hanno minacciato di portare i loro trattori davanti alla grande caserma di Coppito, per protestare sul fatto che i rifornimenti alimentari arrivano oggi da altre regioni della penisola, mentre i produttori locali, che avevano continuato

LEGGETE TUTTI I TRE ARTICOLI, E RICORDIAMO AI LETTORI ED AI PROTAGONISTI DELLA RICOSTRUZIONE CHE LA RINASCITA DELL'ABRUZZO NON PUO' CHE PARTIRE DAL RILANCIO DELLA SUA ECONOMICA !!
Su quest'ultima protesta vedi anche:
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=20692&page=1
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