26/10/10

FILOVIA SULLA STRADA PARCO FRA MONTESILVANO E PESCARA: UNA CLAMOROSA SCONFITTA DELLA POLITICA, PER LA PRIMA VOLTA INTERVIENE LA POLIZIA PER CONSENTIRE LA REALIZZAZIONE DI UN'OPERA PUBBLICA

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO DA MARE LIBERO:
Una clamorosa sconfitta della politica
18 ottobre 2010 - Posted by Redazione

Per la prima volta nella storia della città di Pescara per poter
procedere nella realizzazione di un'opera pubblica è stato necessario
impiegare le forze dell'ordine.
Per la prima volta una manifestazione spontanea, non organizzata da
partiti, sindacati o associazioni nazionali aveva portato, in
quest'ottobre di lotta e di orgoglio civico, migliaia di cittadini in
[...]
http://www.marelibero.net/2010/10/18/una-clamorosa-sconfitta-della-politica/


RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO DA  ASSOCIAZIONE PESCARA IN COMUNE:
Comunicato Stampa

Per la prima volta una manifestazione spontanea, non organizzata da partiti, sindacati o associazioni nazionali aveva portato, in quest'ottobre di lotta e di orgoglio civico, migliaia di cittadini in strada a difendere il loro diritto alla partecipazione.
Lo sgombero del presidio che da tre settimane rappresentava la civile e democratica protesta dei cittadini di Pescara nei confronti di un cantiere simbolo di una logica imprenditoriale sbagliata e di una volontà politica prevaricatrice, rappresenta una clamorosa sconfitta di una politica incapace di accogliere le istanze dei cittadini che pretende di rappresentare.

ABRUZZO. Applicata per la prima volta la norma sul divieto di trivellazione nella fascia marina compresa entro le 5 miglia dalla costa. Nella seduta di giovedì 7 ottobre 2010 la Commissione Valutazione Impatto Ambientale (VIA) nazionale ha espresso parere negativo sul progetto Ombrina Mare della Mediterranean Oil and Gas.

RICEVIAMO E CON PIACERE PUBBLICHIAMO DAL COMITATO ABRUZZESE DIFESA BENI COMUNI:
3 giorni fa M.R. D'Orsogna anticipava sul suo blog ( http://www.dorsogna.blogspot.com/ ) : Ombrina Mare sull'orlo della bancarotta.

Adessoabbiamo il piacere di segnalarvi questa prima vittoria, ottenuta dai cittadini abruzzesi, sulla prepotenza delle compagnie petrolifere.

Applicando il divieto di trivellazione varato dal ministro Prestigiacomo grazie alla mobilitazione di tanti comitati, associazioni, istituzioni e amministrazioni locali delle regioni adriatiche, che in questi mesi
si sono opposte al dilagare di nuove concessioni petrolifere che minacciano il nostro mare e la nostra salute, la piattaforma Ombrina Mare non vedrà la luce.
Come ricorderete essa doveva sorgere a 6 km. dalla costa teatina con 9 pozzi e tanto di desolfuratore a mare:
 
( http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2010/05/20/CR4CQ_CR401.html )

Ecco la notizia:

ABRUZZO. Applicata per la prima volta la norma sul divieto di trivellazione nella fascia marina compresa entro le 5 miglia dalla costa.       Nella seduta di giovedì 7 ottobre 2010 la Commissione Valutazione Impatto Ambientale (VIA) nazionale ha espresso parere negativo sul progetto Ombrina Mare della Mediterranean Oil and Gas........(continua)     
Dobbiamo constatare, purtroppo, che il Presidente Chiodi, che non ha mai ritenuto di dover dire una parola su ciò che le compagnie petrolifere andavano facendo per i nostri mari, continua a disattendere l'impegno di riconvocare il Consiglio Regionale sulla petrolizzazione.   Cosicchè, avendo il Governo chiesto l'annullamento della legge regionale approvata l'anno scorso, potremmo trovarci prima della fine dell'anno in un completo vuoto normativo, alla mercè delle compagnie, che hanno già riaperto gli iter burocratici  per le concessioni di ricerca e di coltivazione degli idrocarburi in tutta la nostra regione.                                                                                                                                                        Mobilitiamoci, in tutte le sedi, per impedire che questo accada.
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni
c/o Amici di Tortoreto
Via Terranova, 4
64018 Tortoreto (TE)
Tel. 08614730894, Fax 08614731196
E-Mail
info@no-petrolio-abruzzo.com
www.no-petrolio-abruzzo.com

Il buon governo del territorio non è una fisima di estremisti: a proposito del tentativo, sponsorizzato da Filippo Piccone, coordinatore regionale del PDL, di attivare un secondo incineritore ad Avezzano

FONTE: http://www.marelibero.net/2010/09/23/il-buon-governo-del-territorio-non-e-una-fisima-di-estremisti/

«….Questo fa capire quanto si sia lontani dagli interessi della collettività al punto da accettare di trasformare radicalmente la destinazione del territorio di una regione verde pur di portare a termine gli affari».
Quello che denunciamo da anni viene così sintetizzato dal giudice Campli nella ordinanza di custodia cautelare emessa a proposito dell’ultimo scandalo rifiuti “sporchi”.
Pubblichiamo uno stralcio della documentazione raccolta da Primadanoi, l’organo di informazione sempre puntuale nel riportare gli squallidi fatti della politica abruzzese totalmente asservita agli interessi privati.
Piccone e la sua ditta dietro la creazione di un secondo inceneritore ad Avezzano
RIFIUTOPOLI-ABRUZZO. L’affare del termovalorizzatore è talmente grosso e popolare che, all’interno del Pdl, la voce circola ed in qualche modo molte persone vengono a sapere che a sponsorizzarlo c’è l’assessore alla sanità Venturoni.
E siccome la rivalità non manca mai qualcuno ha obiettato “perché loro sì e io no?”.
Si sono, dunque, «scatenati gli appetiti» di un gruppo all’interno del centrodestra che fa capo al senatore e sindaco di Celano, Filippo Piccone, che secondo gli inquirenti «intravede un’enorme opportunità di arricchimento e non un’esigenza pubblica».
Il tutto si evincerebbe chiaramente dalle conversazioni che intrattiene lo stesso Rodolfo Valentino Di Zio, preoccupato per un eventuale concorrente. Così parlando con il rappresentante della Ecodeco, la ditta di Milano che doveva partecipare all’affare con i Di Zio dice:
DI ZIO RODOLFO: «siccome questi vogliono fare due impianti in Abruzzo, va bene?»
VERCESI ANTONIO: «e perché due?»
DI ZIO RODOLFO: «è perché, perché… lo puoi immaginare no? Perché, magari, vogliono accontentare altri…»
In un’altra intercettazione l’imprenditore chiarisce meglio il concetto di “altri”:
DI ZIO: «ci sta il coordinatore (Piccone, ndr) che non è niente stupido, è un ex commerciale con i coglioni… capisci? Quello lì è quello che vuole un altro inceneritore».
Insomma un problema non secondario visto che un solo inceneritore potrebbe essere sovradimensionato per l’intera regione che di fatto non riesce a produrre un volume di pattume sufficiente. Figuriamoci poi due impianti, si sarebbe aperta sicuramente la strada all’arrivo di immondizia da altre regioni da bruciare nella regione verde ma destinata a diventare sempre più grigia.
«Questo fa capire quanto si sia lontani dagli interessi della collettività», annota il giudice Guido Campli, «al punto da accettare di trasformare radicalmente la destinazione del territorio di una regione verde pur di portare a termine gli affari».
Gli inquirenti poi hanno potuto accertare che lo stesso assessore all’ambiente, Daniela Stati, avesse ricevuto notevoli pressioni proprio dal senatore Filippo Piccone.
Stati, infatti, parlando con l’assessore Mauro Febbo, afferma chiaramente che il senatore Piccone avrebbe promesso al sindaco di Avezzano di candidare il figlio in cambio dell’autorizzazione all’impianto per le biomasse.
La delibera frutto dello scambio viene individuata dalla procura di Pescara nella numero 74 del 9 settembre 2009.
Il fatto, si chiarisce nell’ordinanza di custodia cautelare, è che il coordinatore Pdl Piccone è interessato all’inserimento dell’area in cui sorge il complesso immobiliare dell’ex zuccherificio di Avezzano, in una zona di recupero energetico del piano urbanistico del comune. La ragione è nel fatto che la società, la quale ha acquistato la proprietà dell’ex zuccherificio, la Rivalutazione Trara srl, è di fatto del senatore stesso che la governa attraverso il socio Ermanno Piccone, suo padre.
Uno dei soci della società è Venceslao Di Persio che avrebbe partecipato anche ad un incontro tra il senatore Piccone e l’imprenditore Di Zio. Ma proprio la stessa società, la Rivalutazione Trara era stata al centro, alcuni anni fa, di mille dubbi e domande mai risolte: Per un certo periodo Venceslao Di Persio fu nel mirino della procura di Pescara perché molto vicino alla deputato azzurro Sabatino Aracu, anche lui della partita ma messo «fuori gioco» (come dicono in alcune intercettazioni i soci stessi) per i grossi problemi giudiziari dovuti al coinvolgimento nell’inchiesta Sanitopoli.
In questo groviglio di interessi pressoché privati si inserisce la preziosa mediazione di Venturoni che giorno dopo giorno tiene informato quello che la procura ritiene essere suo socio in affari, Di Zio.
Dunque, l’assessore alla sanità conferma di aver incontrato a Roma i due parlamentari Piccone e Tancredi e parlato della costruzione dell’inceneritore dicendo chiaramente che quello che «loro vogliono costruire (Venturoni e Di Zio) renderà inutile e antieconomica la costruzione del secondo inceneritore» salvo che la concorrenza non si voglia «sfracellare». «È chiarissimo», scrive Campli, «che Di Zio e Venturoni agiscono come unica entità funzionale e che il primo cerchi di dissuadere un concorrente scomodo. Ed è grazie a questa mediazione che Di Zio può affermare nel colloquio telefonico con Michele Sparacino della Ecodeco di Milano:”ho cercato di non far dividere in due gli impianti, sto cercando in tutti i modi di far rimanere un solo impianto, però sono cose che noi ci dobbiamo tenere gomito a gomito…».
«La presenza di una lobby contrapposta ai Di Zio consentirà di comprendere per quale ragione questi cerchi l’appoggio preventivo anche del senatore Piccone e perché non esiti a finanziare la campagna elettorale», scrive il giudice. (A.Biancardi-Primadanoi)

DOPO UN PERIODO DI VERO SCONFORTO RIPRENDIAMO: No Filovia - continua la mobilitazione nonostante le intimidazioni

RICEVIAMO E CON PIACERE PUBBLICHIAMO DA: Associazione Pescara in Comune.it

Sabato notte (9 OTTOBRE) qualcuno ha bruciato il gazebo del presidio permanente del comitato NO FILOVIA al quale gli Amici di Beppe Grillo di Pescara partecipano dall'inizio. Questo atto intimidatorio non fermerà la pacifica protesta dei cittadini che chiedono solamente una cosa: TRASPARENZA!
I dubbi, le incertezze, le incongruenze intorno a questo progetto sono troppi: ieri è stato reso noto che l'Autorità che vigila sui contratti pubblici ha deciso, in seguito a un esposto di un cittadino, di aprire un'indagine sulle procedure adottate dalla GTM e dai vari enti pubblici coinvolti nell'opera (Comuni di Pescara e Montesilvano in primis) «per la verifica della legittimità del comportamento posto in essere dalla stazione appaltante in relazione alle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale ed a eventuali discrasie procedurali inerenti gli atti di competenza degli enti interessati alla realizzazione dell’intervento». Insommma l'Autorità, ente terzo e figura di garanzia, vuole vederci chiaro. Proprio come noi e il Comitato NO FILOVIA, che da anni chiede l'accesso totale agli atti e un coinvolgimento trasparente e reale della cittadinanza.
I dubbi sono tanti: perché non è mai stata realizzata la V.I.A. (Valutazione d'Impatto Ambientale)? Perché gli enti si ostinano a non mostrare i progetti esecutivi e i contratti? Perché non viene reso pubblico (sempre che esista) lo studio relativo al rapporto costi/benefici, indispensabile prima della realizzazione di una qualsiasi opera pubblica oltretutto così impattante?
Noi un perché l'abbiamo ipotizzato: quest'opera è un azzardo, non sono stati studiati i reali effetti sul traffico e sulla mobilità cittadina, le procedure seguite non sono state sempre rigorose, i contratti prevedrebbero il blocco dei lavori senza penali (come invece vogliono far credere i vari enti). Questi sono i tanti dubbi che avvolgono l'opera e che noi chiediamo vengano chiariti.
L'unica certezza è una sola: la strada parco, l'unica vera arteria ciclopedonale della città, unica prospettiva per un cambiamento radicale della mobilità cittadina, sta per essere distrutta per realzizare un'opera costosissima, altamente impattante e dagli incerti benefici.
Per questo lunedì mattina 11 ottobre alle ore 7 il comitato si è riunito numeroso al presidio permanente (strada parco 100 metri dalle Naiadi direzione Pescara) per bloccare qualsiasi tentativo d'intimidazione e di repressione della protesta. Dobbiamo essere tanti, per portare avanti questa battaglia di civiltà contro la solita arroganza dei soliti amministratori.