23/05/09

IL PRESIDENTE CHIODI DIFENDE A SPADA TRATTA LA PROTEZIONE CIVILE ABRUZZESE E L'ASSESSORE STATI, MA FORSE QUALCHE RIFLESSIONE E' NECESSARIA

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CHIODI: «NON ACCETTO CRITICHE SULL’OPERATO DELLA PROTEZIONE CIVILE»
UN CONSIGLIO REGIONALE MOLTO CONTRASTATO !

L’AQUILA. In aula, durante il consiglio regionale, il presidente Chiodi ha detto di non accettare critiche sull’operato dei soccorritori che da oltre un mese stanno fronteggiando l’emergenza.
«Nonostante la Regione Abruzzo negli anni passati non abbia investito nel servizio di Protezione civile coloro che vi erano assegnati hanno fatto un lavoro straordinario».
E’ tornato a parlarne ieri il presidente Gianni Chiodi dopo che nei giorni scorsi l’assessore Daniela Stati aveva denunciato la scarsa attenzione alla Protezione Civile negli anni passati.
La Stati aveva parlato di fondi scarsi e disorganizzazione dell’intero comparto e aveva raccontato che subito dopo l’emergenza i vari responsabili non erano stati trovati al loro posto.
«Non accetto», ha detto Chiodi, «nessuna critica sull'operato della Protezione civile regionale e nazionale come è stato fatto ieri da qualche organo di informazione che ha voluto travisare ad arte ciò che ieri ha provato a spiegare l'assessore regionale alla Protezione civile. Anzi, sono pronto a reagire con forza inusitata. Bisognava esserci per osare criticare. Da subito, il 6 aprile, a coordinare la situazione c'era la Protezione civile regionale, c'era soprattutto l'assessore regionale».

Gentile presidente, su questo non siamo d'accordo: se i responsabili non sono stati trovati al loro posto devono pagare, ossia devono essere rimossi, ed è necessario avviare un serio dibattito su cosa non ha funzionato, e come ovviarvi, senza nascondersi dietro la drammaticità della tragedia!


"A chi, invece, sostiene che il decreto Abruzzo sarebbe da modificare anche perché ci sarebbe un'assenza del ruolo della Regione, «ribatto che il decreto», ha detto Chiodi, «è stato emanato con una tempestività straordinaria. In Umbria ci vollero quasi 4 mesi. E' evidente che i due eventi non sono assolutamente paragonabili quanto a complessità. Ecco allora che la governance non può essere la stessa. Ecco perché si è scelta una ricostruzione costruita su 4 fasi».
Circa la perimetrazione del cosiddetto cratere Chiodi ha ricordato di aver chiesto che la Protezione civile nazionale cui spetta per legge questo compito, «lo individui dopo accertamenti approfonditi e, soprattutto, ci fornisca motivazioni adeguate delle esclusioni operate. Però, non considero giusto che possa essere una scelta 'politica' per ovvie ragioni».
Qualcuno ha poi chiesto al presidente se ci saranno problemi per le persone nelle tendopoli durante il G8. «Sarebbe davvero singolare se così fosse», ha replicato il governatore.
«Il G8 a L'Aquila è un evento storico che resterà per secoli nella storiografia aquilana. E servirà alla ricostruzione e al turismo».
A chi chiede di rafforzare la figura del Presidente della Regione perché così facendo si rafforza il ruolo dell'Abruzzo «dico che tutto ciò che si è fatto fino ad oggi», ha replicato Chiodi, «l'ho condiviso in via generale e ho contribuito ad attuarlo. Se si pensa che il mio ruolo debba essere rafforzato solo perché non ho inteso vivere questo momento in maniera appariscente dico, invece, che è nella mia natura. Non ho mai pensato che la politica sia un set cinematografico dove conta chi più alza la voce, o chi la spara più grossa, o chi si agita per farsi vedere. Per me è una cosa seria».
Da Carlo Costantini, leader dell’Idv, sono arrivate, invece nuove critiche al premier dopo il ritiro «su disposizione di Chiodi» della firma dei consiglieri di maggioranza sulla proposta del vicepresidente De Matteis per l'istituzione di una commissione speciale per il terremoto, con «compiti di partecipazione attiva dell'assemblea elettiva alla gestione di tutte le fasi conseguenti al terremoto, quella dell'emergenza e quella della ricostruzione, inclusa quella del monitoraggio». «Temo che Berlusconi», ha detto Costantini, «abbia fatto scuola. Il Parlamento è solo un fastidio ed è meglio che non si esprima su nulla o al massimo che si esprima attraverso i capigruppo».
Costantini ha spiegato che nel consiglio regionale di ieri «i firmatari della proposta hanno votato contro la stessa proposta, sostituendola con altra che di fatto azzera ogni ruolo del Consiglio Regionale sul terremoto. Al Consiglio vengono infatti attribuite funzioni che sono già proprie del Consiglio regionale stesso, come quella di avanzare proposte di legge, di esprimere pareri, se richiesto, o di fare monitoraggio delle iniziative».

CI APPARE ORA NECESSARIO RIVENDICARE CON FORZA IL RUOLO DELLA NOSTRA REGIONE NEL POST TERREMOTO !

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