20/06/09

CHI NELLE TENDE NON CI E' FINITO: IL SINDACO DELL'AQUILA MASSIMO CIALENTE OSPITATO CON 56 PARENTI IN UN RESIDENCE EXTRA LUSSO 5 STELLE A TORTORETO

RIPRENDIAMO UN ARTICOLO DAL SITO DEL "MOVIMENTO PER L'AQUILA"
http://www.mpl.it/?p=6296#more-6296

Cialente a 5 stelle

Non è mia intenzione rivendicarne la primogenitura, ma…come soleva ripetere mio nonno in circostanze analoghe: "Dare a Cesare quello che è di Cesare". Il Cesare della situazione, oggi, è quel Peppe Vespa che dirige questo "giornale di merda" (appellativo che Cialente, ama spesso attribuirgli) da oltre vent’anni, avendo spesso soddisfazioni del genere.
Questo giornale sarà anche "di cacca" ma non si può disconoscere che molto spesso è sulla notizia prima di altri, se non addirittura l’unico, ad avere il coraggio di pubblicare alcune notizie (scabrose?).
Il quotidiano "il Giornale" diretto da Giordano, ha ieri ritenuto dare vasta eco, in prima pagina, con riporto in 9^ (che riproduciamo integralmente), ad una notizia a firma di Gian Marco Chiocci, da noi pubblicata il giorno prima, e titolata: "Chi alle tendopoli e chi in villa con…aragoste, caviale e champagne".
Il nostro giornale, che ha come motto "L’Editoriale non si compra e non si vende", è distribuito gratuitamente nei locali pubblici e nelle tendopoli, nel mentre "il Giornale", si acquista in edicola.
Almeno per coloro che normalmente lo acquistano, perché non appena si è sparsa la voce della pubblicazione di un articolo su ville a Tortoreto con il sindaco Cialente sul quotidiano nazionale, "qualche collezionista" ha ritenuto opportuno acquistare tutte le copie giacenti, nelle varie edicole cittadine. In modo che la notizia, diciamo così, non si propagasse a dismisura.
Ma ormai la bomba è bella e scoppiata, e Cialente ha ben poco da correre per mettervi riparo.
Anche perché ormai "la cosa è finita con un’interrogazione urgente di due senatori del Pdl (Domenico Gramazio e Giambattista Caligiuri) presentata al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e riportata da un’agenzia giornalistica: "Questa (ieri ndr) mattina i senatori del Pdl, Domenico Gramazio e Giovanbattista Caligiuri, hanno presentato una interrogazione urgente al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per sapere "se e’ a conoscenza del reportage del quotidiano "Il Giornale" a firma.dell’inviato speciale Gian Marco Chiocci, nel quale si evidenzia come l’attuale sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e’ sistemato con alcuni suoi familiari in una villa-residence extra lusso. Il prezzo stimato dell’appartamento, chiavi in mano, e’ di 400 mila euro.

Gli interroganti chiedono di conoscere se l’appartamento rientra nelle strutture per le quali la protezione civile paga l’alloggiamento di cittadini terremotati e di quali benefici usufruisce la famiglia del sindaco che sembra sia costituita, tra cognati e parenti, di oltre trenta persone alloggiate nello stesso residence. Gli interroganti, inoltre, chiedono al ministro di rispondere urgentemente in Aula affinché sia fatta chiarezza anche sulla presenza del sindaco stesso a manifestazioni di protesta per la collocazione dei terremotati d’Abruzzo". (AGI)
Agli interroganti risponderà sicuramente il ministro Maroni che non potrà non dire che le ville, rientrano nelle strutture messe a disposizione della Protezione Civile, e che pertanto sarà la stessa, a pagarne i canoni di fitto. Comunque, al fine di chiarire anche le "scuse" inventate dalla suocera del sindaco, è appena il caso di precisare che il passaggio dall’inferno del "Camping Lido D’Abruzzo di Roseto", non è assolutamente "l’inferno" di cui parla la signora, perché anch’esso… è a cinque stelle. Ed è proprio da quella prima favolosa sistemazione, che sono partiti in massa i capofamiglia vip, con i loro clan al seguito. Giusto per essere certosini, i parenti di Cialente ospitati nel residence, sono "appena 56".
Credete sia casuale che in quel villaggio turistico extra lusso, non sia stato inviato dalla Protezione Civile, nemmeno un terremotato delle case popolari di San Gregorio? Non so cosa ne pensiate voi, ma personalmente non lo credo affatto.
A bubbone scoppiato, siamo in grado di affermare che qui… "l’affare…s’ingrossa". In quanto è proprio in quel "dolce retiro" di Tortoreto, che risiede la "Giunta Ombra", quella che lavora e che pensa le strategie del post-terremoto e l’affaire della ricostruzione. Non faremo nomi, ma…solo i cognomi. Il seguito alla prossima puntata.

Peppe Vespa


L'ARTICOLO A CUI SI FA RIFERIMENTO:

L’Aquila, la gente nelle tende. Il sindaco in villa

Da "ilGiornale" del 17/06/09
di Gian Marco Chiocci

Una villa in un residence extralusso. Centodieci metri quadrati su due livelli, doppi servizi, tre camere, salone, tv al plasma, aria condizionata, garage, giardino panoramico vista mare, angolo piscina (con idromassaggio). Prezzo stimato, chiavi in mano: 400mila euro. Tanto vale l’esclusiva residenza post terremoto assegnata alla famiglia del sindaco Pd dell’Aquila, Massimo Cialente.
Niente tenda o un albergo iperaffollato di quart’ordine della costa adriatica nemmeno per le (cinque) famiglie dei fratelli e sorelle della moglie del primo cittadino, che si dividono appartamenti e ville di questo splendido resort sulle colline di Tortoreto, dirimpetto l’Aquapark, a pochi chilometri dalla spiaggia che un apposito servizio di bus-navetta collega svariate volte al giorno. Nella mattina in cui i terremotati abruzzesi marciano su Roma per piantare grane a piazza Montecitorio, il sole picchia duro sugli ombrelloni bianchi che circondano il ristorante circondato da palme, cicas e ricosperno che s’affaccia sulla piscina a esse del «Borgo il Castello», complesso residenziale realizzato da due costruttori aquilani (Marinelli e Vittorini) per essere interamente venduto in tutte le sue 59 unità residenziali, salvo poi toglierlo dal mercato per metterlo a disposizione dei più bisognosi sfrattati dal sisma. «Si tratta di appartamenti che sono in vendita a 250mila euro e di ville che solitamente vengono cedute di media per 400mila - ci spiega Peppe D’Alessandro, responsabile in loco della struttura -, Massimo (Cialente ndr), che è molto amico di Vittorini, ha quella villa lì, la cognata invece sta in quell’altra villa dalla parte opposta della piscina, proprio là…» dove intanto s’apre la porta ed esce la suocera del sindaco con nipotini al seguito. «È un bel gesto che hanno fatto i proprietari», sibila Peppe, alludendo ai sicuri mancati introiti dovuti a cause di forza maggiore. Un bel gesto, certo. Ma come spiegare tutte quelle persone, una trentina tra parenti e affini di Massimo Cialente, passati dall’inferno al paradiso a cinque stelle? Un caso? Una raccomandazione?
Non si sbilancia il giovane Antonio, responsabile organizzativo del resort: «Io non so niente sul sindaco se non che talvolta lo vedo arrivare la sera tardi e poi lo rivedo andare via la mattina presto. L’ultima volta che l’ho incontrato è stato domenica scorsa, quando è venuto all’inaugurazione». Conferma tutto la suocera di Cialente, che dopo pranzo saluta le figlie al ristorante e si dirige alla villa, quella del sindaco-genero, appunto. La incrociamo sull’uscio della villa in mattoncini spatolata di un pallido rosso pompeiano. «Sì, questa è effettivamente la casa di Massimo che oggi sta a Roma. È su due piani. Qui, sparse un po’ sopra e un po’ dall’altra parte, ci sono anche le altre mie figlie, e mio figlio sta qua sotto. Siamo state fortunate, sa? Non sa quanti problemi abbiamo avuto quando stavamo dall’altra parte, al camping d’Abruzzo, che ci hanno mandato via». E Massimo, vive qua o nella famosa roulotte all’Aquila? Imbarazzo della signora. «Beh… qui non ci sta molto, viene ogni tanto. Per motivi che potete capire, lui effettivamente lavora molto all’Aquila e resta là per la notte. Ha dormito tanto nella roulotte che all’inizio hanno pure danneggiato. Se proprio devo ricordare quando è venuto qui… beh… è stato per l’inaugurazione, l’altro giorno. Il costruttore è amico suo, ha insistito, non poteva dirgli di no». Proviamo a chiamarlo, il costruttore. Romano Marinelli risponde al cellulare. «No, guardi, non c’è niente di misterioso sull’assegnazione a Massimo Cialente. Io nemmeno lo sapevo che veniva a stare da noi, a quanto ne so tutti i nominativi delle persone arrivate dall’Aquila dopo il terremoto ci sono stati forniti dalla Protezione civile. Chiedete a loro, nessuna raccomandazione».

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