Le Città Terribili fa parte del XVI capitolo di Maia o Lode alla vita, un lungo poema di oltre ottomila versi del 1903. Qui d'Annunzio non segue più gli schemi della metrica tradizionale e adotta il verso libero. Nella prima parte il Poeta descrive il suo viaggio alla radici della vita, in Grecia; nella seconda parte descrive la vitalità del mondo moderno, esaltandola con toni pre-futuristi, ma anche indicandone la "gloria orrenda".
Le illustrazioni sono tratte da opere coeve del post-impressionismo, del simbolismo e, con un leggero anacronismo, del primo futurismo, poiché la poesia e l'interpretazione di Roberto Herlitzka hanno proprio questo tono.
20/06/09
Gabriele d'Annunzio - Maia - Le città terribili
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