31/10/09

Bussi… e la discarica è sempre lì (né bonificata, né messa in sicurezza)

Bussi… e la discarica è sempre lì (né bonificata, né messa in sicurezza)
FONTE: http://www.primadanoi.it/notizie/23241-Bussi%85-e-la-discarica-%E8-sempre-l%EC-%28n%E9-bonificata-n%E9-messa-in-sicurezza%29

Bussi… e la discarica è sempre lì (né bonificata, né messa in sicurezza)



BUSSI. Il nostro è un Paese davvero strano. E’ possibile interrare tonnellate di rifiuti sotto il naso di un intero paese. Decenni dopo si scopre la mega discarica e passano gli anni ma a nessuno sfiora l’idea che magari vada messa in sicurezza.

* BUSSI COME SPINETTA MARENGO. ALLE IENE UN ALTRO CASO MONTEDISON






Non basta dunque che per decenni quei veleni abbiano inquinato acqua e terreni con il falso alibi che “nessuno sapeva”. Ora quale alibi utilizzeranno gli enti preposti per difendersi dalla enorme accusa di inerzia?
E già perché la legge parla chiaro: in situazioni come quella delle mega discariche di Bussi i terreni vanno messi in sicurezza per evitare che l’inquinamento continui a propagarsi.
Perché, sia chiaro, la discarica è sempre lì così come è stata scoperta.
La bonifica sembra un sogno talmente lontano che nessuno ne parla nemmeno più.
Ma almeno quell’area sarà stata messa in sicurezza in modo che quei veleni non inquinino più le falde?
Nemmeno questo. I veleni continuano a propagarsi, arrivano nel fiume e da lì al mare.
La colpa -perché il buon senso ci dice che esiste una colpa- di chi è?
Le Associazioni Italia Nostra, Marevivo, MilaDonnambiente ed Eva – Ecoistituto Verde Abruzzese, hanno inviato ieri, una diffida ad adempiere al Commissario Delegato Adriano Goio.
La diffida sollecita il suo intervento per la messa in sicurezza delle aree di proprietà Montedison a Bussi, «stante il grave e persistente inadempimento della società. Tale intervento è doveroso anche alla luce delle funzioni commissariali».
Risulta, in particolare, che l’11 agosto 2009 il Commissario Goio abbia chiesto a Montedison di far pervenire entro 45 giorni il progetto di messa in sicurezza del sito, a fronte «dell’imponente inquinamento idrico il quale richiede interventi non ulteriormente rinviabili».
In caso d’inerzia lo stesso Commissario avrebbe proceduto d’ufficio, in danno della società cioè addebitando le spese alla Montedison.
Il termine è di sicuro scaduto. Sono cominciate le opere della messa in sicurezza?
La “messa in sicurezza” è un’operazione prevista dalla legge come primo intervento (in attesa della bonifica), per evitare che l’ inquinamento in atto continui a diffondersi e a manifestare i suoi tragici effetti sulle falde idriche, sulle acque del fiume e sulla relativa vita acquatica, sul mare, con grave rischio per la salute dei cittadini.
«Ad oggi, dopo quasi tre anni dalla scoperta di questo disastro ambientale, nulla è stato fatto, neppure per la messa in sicurezza», denunciano le associazioni, «la diffida dunque è solo il primo atto: le scriventi Associazioni stanno infatti elaborando un esposto relativo proprio all’omessa bonifica del sito».
E già perché mentre per le altre aree la Solvay pare abbia già attivato la messa in sicurezza, per la zona ancora di competenza della Montedison nulla è stato fatto.
La Montedison ora rischia l’accusa di “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”, in questo caso del commissario Goio. Pena: arresto fino a 3 mesi o 200 euro di multa.
Alla Montedison tremano tutti.

29/10/2009 17.24

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