Il procuratore capo di Pescara perde la corsa per guidare la procura generale presso la Corte d'appello di Roma. Il plenum del Csm ha nominato a maggioranza Luigi Ciampoli. Tra gli astenuti Letizia Vacca, esponente laica del Pdci, che ha ritirato l'appoggio a Trifuoggi all'indomani del fuori onda con Fini
Nella foto Gianfranco Fini e Nicola Trifuoggi
PESCARA. Il sostegno di Nicola Mancino non è bastato a Nicola Trifuoggi per arrivare alla guida della procura generale presso la Corte d'appello di Roma. Il plenum del Csm ha nominato questo pomeriggio il magistrato Luigi Ciampoli. La nomina di Ciampoli, attualmente sostituto pg in Cassazione, è avvenuta a maggioranza, con 14 voti a favore, mentre 7 preferenze, sono andate al procuratore capo di Pescara.
Trifuoggi ha, tra l'altro, condotto l'indagine nell'ambito della quale venne arrestato l'allora presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco. Ma che per lui la strada fosse divenuta in salita lo si era capito il 3 dicembre scorso, quando l'esponente del Pdci Letizia Vacca aveva ritirato il proprio sostegno al procuratore di Pescara. Il ripensamento era avvenuto all'indomani di quel fuori onda con Fini, in cui Trifuoggi aveva fatto una battuta sul premier: «È nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l'imperatore romano». Ma, secondo quanto spiegò allora Vacca ai colleghi, non era affatto legato a quella vicenda.
Tra i sette voti a favore di Trifuoggi ci sono quelli del vice presidente del Csm Nicola Mancino, del gruppo del Movimento per la Giustizia e di quattro togati di magistratura democratica. Tre gli astenuti: la già citata Letizia Vacca e le togate Ezia Maccora (magistratura democratica) e Luisa Napolitano (Unicost).
Trifuoggi ha, tra l'altro, condotto l'indagine nell'ambito della quale venne arrestato l'allora presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco. Ma che per lui la strada fosse divenuta in salita lo si era capito il 3 dicembre scorso, quando l'esponente del Pdci Letizia Vacca aveva ritirato il proprio sostegno al procuratore di Pescara. Il ripensamento era avvenuto all'indomani di quel fuori onda con Fini, in cui Trifuoggi aveva fatto una battuta sul premier: «È nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l'imperatore romano». Ma, secondo quanto spiegò allora Vacca ai colleghi, non era affatto legato a quella vicenda.
Tra i sette voti a favore di Trifuoggi ci sono quelli del vice presidente del Csm Nicola Mancino, del gruppo del Movimento per la Giustizia e di quattro togati di magistratura democratica. Tre gli astenuti: la già citata Letizia Vacca e le togate Ezia Maccora (magistratura democratica) e Luisa Napolitano (Unicost).
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