07/11/09

"CONCRETEZZA PER IL NOSTRO TERRITORIO": A CIVITAQUANA UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO RESIDUI PETROLIFERI. MA COME E' POSSIBILE ?


FONTE:

http://dorsogna.blogspot.com/2009/11/lucio-petrocco-e-la-ecopetrol-parte-2.html

Friday, November 6, 2009

Lucio Petrocco e la "Ecopetrol" parte 2

"Allora siamo amici o nemici?" Cosi' esordisce Lucio Petrocco nell'intervista a Prima da Noi. Questo non ha capito che il giornalista non ti e' amico o nemico. Il giornalista racconta la verita'. Punto. Sta all'intervistato avere la coscienza pulita in modo da poterci fare bella figura, se vuole.
Questa storia e' il continuo del racconto sul tentativo di Lucio Petrocco di mettere un impianto a trattamento rifiuti pericolosi petroliferi a Civitaquana.
Apri un qualunque sito su questa citta' e si parla di acquedotti antichi, di cisterne, di reperti archeologici. Si parla dell'abbazia di Santa Maria delle Grazie, del palazzo Leognani-Fieramosca, del convento dei Carmelitani. Si parla del suo centro storico medievale. Si parla di uliveti, di natura, di montagne, di aria buona.
Non si parla di operazioni petrolifere. Non si parla di "Eco" e di "petrol" nella stessa frase.
Leggo allora le dichiarazioni di Lucio Petrocco a Prima da Noi. Il tizio parla di questo centro "ecopetrolfiero" fatto approvare in un batter d'occhio e mentre lui medesimo era il capo della commissione ambiente della provincia di Pescara (!!!) e che dovra' raccogliere monnezza petrolifera.
Per sua stessa spiegazione arriveranno scarti petroliferi, lui li trattera' e ne tirera' fuori acqua contaminata, rifiuti speciali e idrocarburi da raffinare. Tutti elisir di lunga vita.
Tutte cose, che secondo Petrocco andranno o "fuori regione" o in centri speciali. Lui piglia monnezza, e manda fuori monnezza, ma magicamente, secondo lui, di monnezza sul suo territorio non restera' nulla!
Dice che la prima volta il suo progetto fu bocciato perche' c'erano le case vicino, e perche' pareva che fosse un impianto Seveso. Adesso invece i vicini hanno "firmato le liberatorie" oppure le case sono state rase al suolo, e l'impianto, siccome non tratta diossina, non e' Seveso. Ma come puo' essere che prima e' Seveso e dopo no? Chi glieli ha dati i permessi sa cosa firma?
Petrocco vuole prendere la terra dei campi vicini per allargarsi, e per premio costruiranno delle attrezzature sportive. Dice che ha il benestare dei residenti.
Tutto bene allora, come se la liberatoria magicamente trasformasse le porcherie in creme di bellezza. Sono sicura che nessuno ha spiegato a quella gente di che si tratta davvero.
Sono andata allora a vedere cos'e' la tecnologia "Tricanter" che e' quella che la Ecopetrol usera'. E' vero, il Tricanter serve per alleviare i problemi di accumulo di rifiuti nelle cisterne di stoccagio di petrolio. Un po' come quando l'olio di oliva forma il suo deposito nel fondale delle bottiglie. L'idea e' di raccogliere questo fondo, di toglierci tutte le impurita' e di riusare quel che resta.
Il fondo del barile, insomma. Il Tricanter e' una centrifuga che separa gli idrocaburi dal resto delle impurita' - acqua e residui solidi. Tri sta per acqua, idrocarburi e roba tossica solida.
Quello che Petrocco non dice e' che il 10, 15% della monnezza non puo' essere trattato.
Che fine fa? Gli scarti dalla centrifuga vengono mandati, di solito, in un inceneritore o in discarica. Quelli di Civitaquana dove andranno?
L'acqua e' tossica. Chi se la piglia?
Il punto e' questo: Tricanter serve per recuperare le ultime goccie di petrolio dalle cisterne e per alleviare i problemi della pulitura. Ma Civitaquana, fino a prova contraria, e che io sappia non ha raffinerie, centri di stoccaccio, operazioni di trasporto petrolifero. Perche' portar dentro Civitaquana porcherie che di Civitaquana non sono?
Perche' invitare sul proprio terriorio una operazione che stride con il resto? Civitaquana non e' Porto Marghera. Perche' mescolare le due cose?
Chi controllera' che davvero quella robaccia, quel 10, 15% non finira' sottoterra? Cosa ne guadagna, a lungo termine, la collettivita'?
Dice che di centri simili ne esistono solo due o tre in tutta Italia. Ma vi pare che il posto per mettere qualcosa che "forse" e' Seveso e per cui ci vuole la liberatoria sia Civitaquana, popolazione 1,400? Dice che porta lavoro. Fra i suoi futuri operai ci saranno anche le sue figlie, "brillanti studentesse"? E' questo il lavoro del 2010?
Ci sono mille cose che uno puo fare in maniera sana. Oltre alle cose scontate - agriturismo, vacanze, enoteche - si potrebbe dire: siccome sono il capo della commissione ambiente di Pescara io voglio qui creare una impresa che installa pannelli solari in regione, voglio creare un centro termale o di benessere, voglio creare un museo dell'olio, della montagna, del vino, delle popolazioni antiche abruzzesi. Se si chiama Civitaquana un motivo ci sara' pure no? Che c'azzecca l'ecopetrolio?
Ma poi, ormai di cosa mi scandalizzo piu'. Ognuno fa quel che gli pare, ci mette sopra un po di ornamenti barocchi - abiti raffinati, occhiali alla moda, telefonini ipertecnologici, parole sparate a casaccio - e si avanti, alla cieca, senza cultura, senza idee vere per il futuro, senza amore.

Fonti: PrimadaNoi, Tricanter1, Tricanter2

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