07/09/09

Progetto rifiuti a Chieti scalo, ambientalisti gridano il loro no ad un nuovo megaimpianto a due passi dalle case e dall'Università

DA: http://www.primadanoi.it/notizie/22163-Progetto-rifiuti-a-Chieti-scalo-ambientalisti-gridano-il-loro-no

CHIETI. Dalle informazioni in possesso delle associazioni la lettera di convocazione della Conferenza dei Servizi di domani è stata inviata dalla Regione Abruzzo agli enti il 22 luglio 2009.


Progetto Siderferroplast di Chieti scalo - lungo via dei Vestini proprio di fronte al Campus Universitario della D'Annunzio (!!!):
le associazioni ambientaliste Legambiente, WWF, LIPU e Abruzzo Social Forum scrivono agli enti convocati per la co
nferenza dei servizi che si terrà domani alle ore 9:30 presso la sede della Regione Abruzzo in via Passolanciano a Pescara affinchè esprimano subito parere sfavorevole all'intervento.
L’impianto, che rileverebbe un’attività già esistente, ampliandola, sarebbe localizzato in via Custoza a Chieti scalo, a pochi metri da decine di abitazioni, dalla ferrovia Roma-Pescara e dal villaggio dei Giochi del Mediterraneo.
Dalle informazioni raccolte sembra che la lettera di convocazione agli enti (tra cui ASL, Genio Civile, ARTA, Comune, Provincia di Chieti) riporti la data del 22 luglio 2009.
Eppure se non fosse stato per Rifondazione Comunista che sabato ha scoperto le carte, probabilmente non si sarebbe saputo niente.
Le associazioni esprimono un forte dissenso al progetto in questione che prevederebbe la possibilità di gestire oltre 100.000 tonnellate/anno di rifiuti pericolosi e non pericolosi, e sperano «che la giusta presa di posizione contraria resa pubblicamente dal sindaco Ricci si trasformi poi in un parere negativo da parte della Conferenza dei Servizi».
Il primo cittadino di Chieti infatti già sabato aveva assicurato la propria contrarietà a Maurizio Acerbo aggiungendo che non era a conoscenza di nulla.

Oggi però sappiamo con certezza che la lettera di convocazione è giunta alla fine di luglio il che fa presumere con uguale certezza che gli uffici competenti comunali sapessero.
Difetto di comunicazione tra tecnici e politici o cos’altro?

Secondo le associazioni il sito scelto per l'intervento sarebbe «palesemente inidoneo ad ospitare una tale attività» sia per la presenza di importanti insediamenti abitativi sia per la presenza della ferrovia, per la vicinanza con l'ospedale, l'università e il Villaggio del Mediterraneo.
«E' evidente», dicono le associazioni, «l'elevatissimo rischio connesso alla movimentazione di grandi quantità di rifiuti ferrosi con i relativi macchinari e ai possibili incidenti che possono derivare e coinvolgere la sede ferroviaria»
In più l'area vasta potenzialmente impattata in caso di incidente riguarderebbe l'intera Val Pescara, la zona più densamente abitata della Regione. Poi ancora «l'area industriale di Chieti scalo è un sito perimetrato da un'ordinanza sindacale per l'elevatissimo rischio ambientale, con numerosi siti in cui sono stati superati i livelli delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione secondo quanto previsto dal Dlgs 152/2006». Tutta la zona non potrebbe quindi sopportate altro stress ambientale e, anzi, «deve avviarsi verso un processo di riqualificazione che certo non può passare per progetti di questo genere».

07/09/2009 15.26

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