Difficoltà nello smantellamento delle tendopoli, a quattro giorni dalla fine del mese, che era stato indicato come termine ultimo per la chiusura di tutti i campi.
Oltre alla scossa 4.1 dell’altro giorno che un po’ di ansia, è innegabile, l’ha riportata, c’è la resistenza di numerosi ospiti delle tendopoli che si rifiutano di abbandonare le tende se l’alternativa deve essere un albergo ma a molti chilometri di distanza dalla città. Le CASE non bastano, le casette (M.A.P) non sono state fatte, le case B restano senza gas ed i cantieri non partono per mancanza di soldi e difficoltà procedurali.
L’ultimo episodio di protesta si è registrato ieri sera alla tendopoli di Acquasanta, dove i cittadini riuniti in assemblea hanno preparato un esposto-diffida inviato al presidente del Consiglio Berlusconi, della Regione Chiodi, al sindaco e al commissario Bertolaso per chiedere fra l’altro il blocco del processo di smantellamento dei campi di accoglienza.
Numerose proteste anche da parte dei (pochi) cittadini che hanno iniziato i lavori per le case B. Non si sa dove smaltire le macerie e non si sa chi deve pagare per lo smaltimento.
Nel vergognoso rimpallo di responsabilità tra le istituzioni domina il "fai da te": la notte camioncini furtivi scaricano macerie, frigoriferi e masserizie in ogni dove, anche nei giardini privati.
Ma non vi preoccupate. Bertolaso ieri ha detto che va tutto bene, e che sono soltanto tre i menagrami che parlano male della Protezione Civile…
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