29/03/09

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO NATURA VERDE E ASS IMPRONTE SU PROGRAMMA PETROLIFERO "ROSPO MARE" AL LARGO DI ORTONA

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

NON CI SONO ROYALTIES CHE TENGANO MA …

In merito alla questione “Abruzzo Petrolifero” precisiamo subito che il punto delle royalties è del tutto marginale rispetto al nodo centrale che è, così come messo in evidenza ieri da Assoturismo (vedi allegato), di ben altra natura.

Tuttavia, per quanto riguarda il pregresso, è bene far chiarezza su alcune cose.

In particolare, il decreto legislativo n.° 625 del 25-11-96 fissa le modalità di calcolo delle royalties (meglio sarebbe chiamarle con il loro vero nome e, cioè, compensazioni ambientali) che le compagnie petrolifere sono tenute a versare agli enti territoriali interessati dalla estrazione del petrolio.

Per quanto riguarda il sottofondo marino, le royalties sulla produzione, molto contenute in rapporto a quelle previste in altri Paesi, sono pari al solo 4% del valore della produzione e non si applicano alle prime 50.000 tonnellate di greggio estratto.

Ciascun concessionario procede alla corretta misurazione delle produzioni, effettua autonomamente i calcoli delle royalties dovute, esegue le ripartizioni tra Stato, Regioni e Comuni ed effettua i relativi versamenti.

Per quanto riguarda le royalties che derivano da attività di estrazione che hanno luogo nel mare territoriale, il 45% di esse va allo Stato mentre il restante 55% dovrebbe finire nelle casse delle Regioni costiere.

Facciamo ora il punto della situazione su Rospo Mare, giacimento posto nel mare territoriale a poche miglia dalla costa a cavallo tra l’Abruzzo ed il Molise e già protagonista, nell’agosto del 2005, dello sversamento in mare di qualche centinaio di litri di petrolio.

Secondo dati ufficiali dell’Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia, dal 1982 al 2008 da Rospo Mare sono state estratte 3.773.314 tonnellate di greggio.

Nel solo 2008 le tonnellate estratte sono state oltre 270.000, equivalenti a 2.662.412 barili.

Fatti due calcoli, si stima che per il 2008 la parte delle royalties spettanti alle Regioni costiere (Abruzzo e Molise) ammonterebbe, fissando prudenzialmente il costo medio del barile a 100 dollari Usa, a quasi 6.000.000 di dollari (oltre 4.400.000 €).

Seguendo lo stesso ragionamento, stimiamo in oltre 30.000.000 di dollari Usa l’ammontare delle compensazioni che nel periodo 1998-2008 il Concessionario avrebbe dovuto versare alle Regioni costiere interessate dalla concessione.

Le domande che poniamo a chi di competenza sono le seguenti:

  1. Le compensazioni ambientali previste dal d.lgs. 625/96 sono state versate?
  2. In caso affermativo, in che misura?
  3. Come e in che percentuale sono state spese queste somme dalla Regione Abruzzo?
  4. In che percentuale sono state impiegate per interventi in campo ambientale?
  5. Quali interventi a tutela dell’ambiente sono stati finanziati?
  6. E infine, perché parte di questi fondi non è stata utilizzata, ad esempio, per la realizzazione di un sistema monitoraggio chimico-fisico in continuo delle acque dell’Adriatico interessate dall’estrazione del petrolio?
li, 28 marzo 2009

f.to

COMITATO NATURA VERDE – Lino Olivastri

IMPRONTE – Enrico Gagliano

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