15/05/09
SE L'AQUILA E L'ABRUZZO DEVONO RISORGERE BISOGNA FAR LAVORARE LE IMPRESE ABRUZZESI
SE L'AQUILA E L'ABRUZZO COLPITO DAL GRANDE TERREMOTO DEVONO ESSERE MESSI IN CONDIZIONE DI INCAMMINARSI SULLA VIA DELLA RINASCITA BIGOSNA DARE ALLE IMPRESE ED ALLE AZIENDE ABRUZZESI LE OPPORTUNITA' DI LAVORARE PER LA RICOSTRUZIONE E PARTECIPARE ALLE FORNITURE !
Lo ha ribadito in una intervista al Centro del 5 maggio scorso il presidente dell'ANCE di Chieti Paolo Primavera, dal titolo: "Lavori, gli appalti alle imprese abruzzesi".
Era invece già assurto alla gloria della cronaca nazionale del Corriere della Sera, nell'articolo del 21 aprile dal titolo "Da fuori per i lavori al Duomo: imprese locali in rivolta", che trovate qui a destra, il caso del Sovrintendente ai Monumenti dell'Aquila Maurizio Galletti, che ha chiamato in urgenza a lavorare al Duomo dell'Aquila una impresa romana, mentre un'altra impresa sempre di Romapare l'abbia chiamata anche a S. Bernardino.
Il presidente di Confartigianato dell'Aquila ha duramente protestato: "A fare i lavori sono state chiamate imprese non abruzzesi, non è giusto, i soldi della ricostruzione, da quelli dell'edilizia al restauro devono restare qui".
Ben poco diplomatica la risposta di Galletti, che, interpellato dal Corriere, secondo il giornalista perde le staffe, così proseguendo: "Prima di tutto niente è deciso, stiamo facendo solo un primo esame, e lo facciamo con quelle imprese che hanno l'esperienza e i giusti requisiti (SOTTINTESO: non ci sono imprese abruzzesi che li abbiano !) , e che ci danno una mano volontariamente dal primo giorno. E' legittima la loro aspettativa di essere coinvolte nella successiva ricostruzione". Alla domanda del giornalista: "Si, ma le imprese locali ?" Galletti conclude: "E dove erano queste imprese quando abbiamo iniziato a lavorare sui primi monumenti crollati ?
VOGLIAMO INVECE CONCLUDERE COSI' NOI: Caro sovrintendente, forse queste imprese abruzzesi, prima di pensare agli affari ed al lavoro, stavano ancora dando una mano a salvare i sopravvissuti e tirare fuori i poveri morti da sotto le rovine !
E per quanto riguarda le imprese romane, come hanno fatto ad arrivare proprio dal primo giorno ? Chi le ha chiamate ? Non è che sia stato per caso proprio lei ?
Il problema ha tuttavia continuato a porsi anche su altri orizzonti, ad esempio per le forniture alimentari, tanto che ieri gli allevatori del COSPA, hanno minacciato di portare i loro trattori davanti alla grande caserma di Coppito, per protestare sul fatto che i rifornimenti alimentari arrivano oggi da altre regioni della penisola, mentre i produttori locali, che avevano continuato a rifornire gratuitamente i terremotati con i loro prodotto anche subito dopo il terremoto, lamentano di essere stati abbandonati !
LEGGETE TUTTI I TRE ARTICOLI, E RICORDIAMO AI LETTORI ED AI PROTAGONISTI DELLA RICOSTRUZIONE CHE LA RINASCITA DELL'ABRUZZO NON PUO' CHE PARTIRE DAL RILANCIO DELLA SUA ECONOMICA !!
Su quest'ultima protesta vedi anche:
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=20692&page=1
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