Martedì 7 luglio 2009 i comitati aquilani, capitanati dall'ormai storico Comitato 3.32, salgono sulla collina di Roio, e vi disegnano con lunghi lenzuoli la scritta "yes we camp", che parafrasa il mitico "yes we can" di Barack Obama, e ricorda ai Grandi della Terra del G8 che la gente aquilana rimane ancora nelle tende.
Un forte invito a che, oltre alla realizzazione delle casette in cui potranno peraltro trovare posto solo fra le 15.000 e le 20.000 persone del totale di oltre 60.000 che sono state sfollate, si avvii quanto prima la ricostruzione vera e propria.
Infatti, per i lavori del G8 e delle casette antisismiche, sono stati sospesi gli indispensabili interventi addirittura di messa in sicurezza dei centri storici. Quello dell'Aquila lo è stato per circa il 50%, mentre la maggior parte dei borghi storici restano esattamente nello stato in cui erano la mattina del 6 aprile 2009. Una efficace azione di protesta, che si è accompagnata al rifiuto di partecipare al corteo dei no-global di venerdì 10, affinchè nessuno potesse accusare i comitati di strumentalizzazioni o sterili proteste.
RINGRAZIAMENTI: Comitato 3.32, per l'ardita e pacifica azione di protesta, servizi del TG3, TGR, TG3-Notte, TG8 del 7 luglio, TG5 dell'8 luglio 2009.
12/07/09
G8 DELL'AQUILA: YES WE CAMP !
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