Se di vostro gradimento,
potete pubblicare a vostro piacimento il mio articolo, allegato:
"La settimana mozartiana: gli esercizi commerciali hanno partecipato poco."
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"La settimana mozartiana: gli esercizi commerciali hanno partecipato poco."
Cari saluti Andrea Polidoro Ripa Teatina Domenica, 25 luglio 2010
Chieti città storica, Chieti città universitaria, Chieti città della cultura. La Settimana Mozartiana, giunta ormai alla sua XI edizione, si inserisce a regola d'arte nel contesto culturale della città ed è, a mio avviso, l'iniziativa più interessante mai allestita per la città di Chieti. Rispetto alle prime edizioni, com'è lecito che accada quando lo scenario è di qualità, i cittadini hanno sempre maggiori aspettative; invitano i propri amici; ritagliano più tempo da dedicare all'iniziativa e soprattutto partecipano sempre più "culturalmente" alle serate e agli spettacoli. Quindi onore ai promotori e agli organizzatori culturali.
Ma ci sono cose che non ho affatto apprezzato di questa edizione. Tralasciamo, ma solo perché già tanto ampiamente dibattuto e sottolineato da molti, l'inopportunità di non programmare diversamente i tempi per il rifacimento di Corso Marrucino; tralasciamo. La cosa che ho meno apprezzato, però, è stata la scarsa partecipazione degli esercizi commerciali del centro storico. E non parlo di partecipazione in termini economici.
Come tutti sappiamo, uno dei problemi che maggiormente impegnano i sindaci di Chieti già da un paio di lustri, è la graduale contrazione delle vendite per le attività commerciali del centro storico a favore dei numerosi centri commerciali presenti nei territori limitrofi. Quante volte ai sindaci è stata rimproverata una scarsa attenzione al problema. Quante volte ci sono state critiche e polemiche. Giusto farsi sentire, però bisogna anche darsi da fare.
La settimana mozartiana è una formidabile occasione per i negozi del centro storico per rinsavire le proprie casse. Una settimana di manifestazioni culturali ed eventi di qualità che richiamano un numero altissimo di possibili consumatori.
La città deve prepararsi. Durante la settimana mozartiana bisogna dare al visitatore la suggestione di trovarsi in una piccola Salisburgo, sentire sensorialmente l'atmosfera, la cultura, l'emozione del settecento austriaco che vide fiorire l'estro dell' "enfant prodige". Ma se vogliamo raggiungere questo risultato, che assicura valore e garanzia di longevità all'evento, è necessario che ogni esercizio commerciale ci metta del proprio e non si intenda la settimana mozartiana solo come una buona occasione per fare cassa, altrimenti essa, per quanto originale e di spessore culturale, non avrà crescita e vita lunga.
Gli esercizi commerciali devono partecipare di più, contribuire alla riuscita dell'evento e non stare con le mani in mano ad aspettare i clienti, tenendo semplicemente vetrine e negozi aperti e illuminati, tirando fuori tavolini e sedie, lanciando messaggi promozionali per attirare i viandanti. Non si ha l'impressione di trovarsi nella feconda Salisburgo se, ascoltando una sonata per pianoforte del grande Mozart, lo sguardo è costretto a cadere su una scritta enorme e gialla "Promozione speciale"! A parte alcune eccezioni, quasi nessuna attività commerciale ha adibito vetrine all'occasione. Costava tanto tanto allestire una vetrina a tema? Per dire: le pasticcerie e i bar potrebbero esibire e vendere torte e dolciumi tipici austriaci, i negozi di abbigliamento esporre vestiti e costumi d'epoca, le librerie libri e approfondimenti sulla figura di Mozart, i ristoranti preparare dei menu caratteristici, ecc... Chi non può fare altro può comunque inventarsi qualcosa: arricchire la propria vetrina con stampe e documenti riguardanti la vita del musicista, posizionare dei piccoli altoparlanti dove diffondere un'aria o un Lieder (magari corredato di una buona recensione), oppure un monitor dove mandare in onda una musica di scena o un'opera teatrale. Insomma le modalità sono tante: basta solo dedicarci pò di ingegno.
Tutto questo è mancato.
Andrea Polidoro
Ripa Teatina
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