17/01/10

FIL,OVIA FRA MONTESILVANO E PESCARA: I PRIMI NODI VENGONO AL PETTINE

Filovia: i primi nodi vengono al pettine

Sul Centro di ieri un report delle nuove difficoltà che sta incontrando,
nel tratto di Montesilvano , la realizzazione del progetto della filovia
sulla strada parco.

LA GRANDE OPERA- Il progetto arriva in consiglio comunale sette mesi dopo
il via libera ai lavori
di Pietro Lambertini

MONTESILVANO A un anno e otto giorni [...]
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MONTESILVANO A un anno e otto giorni dalla posa della prima pietra con la parata di politici e protestanti in largo Oriana Fallaci, il cantiere della filovia sgomita tra i palazzi alla ricerca di spazio che non c’è. Nella città dall’edilizia facile, il percorso del filobus è soffocato dal cemento. Sette mesi dopo la partenza ufficiale dei lavori, ieri, se n’è accorto anche il consiglio comunale.

CINQUECENTO METRI- Il cantiere interessa un tratto di cinquecento metri, compreso tra via Marinelli e viale Abruzzo: all’ingresso dell’area transennata, il benvenuto lo dà Filò, il grillo ecologico che salta il traffico ideato dall’agenzia pubblicitaria Mirus di Michele Russo, presidente Gtm. «Filo logico, comodo, ecologico, silenzioso, veloce», queste la parole chiave della filovia che sarà. Anche se non c’è scritto sul cartellone che riassume i numeri della grande opera – appalto da 25 milioni di euro affidato alla Balfour Beatty Rail – la speranza della politica è completare l’opera, a Montesilvano, entro il 2012. Oggi, il tracciato è un sentiero smantellato interessato dai lavori per realizzare il sedime della strada.

IL MURO DEMOLITO -Il cantiere da via Marinelli a viale Abruzzo ha anche la sua appendice che interessa uno spazio di cinquanta metri compreso tra via Lombardi e largo Oriana Fallaci con camion, ruspe e gru in azione: in questo punto, un muraglione di cemento è stato abbattuto e ridotto in polvere per permettere alla filovia di raggiungere viale Europa, sede di una sottostazione in base al progetto.

LA DIGA DEI PALAZZI- Ma, nei cento metri di strada tra viale Abruzzo a viale Europa, si concentrano tutti i problemi di una edificazione selvaggia che ha tenuto conto soltanto della volontà di costruire senza pianificare il futuro del territorio. Perché il Comune ha rilasciato i permessi a costruire in una zona, secondo la Regione Abruzzo, riservata al filobus dal 2001 (anche se la prima richiesta di finanziamento è del 10 maggio 1992)?

IL PROGETTO IGNORATO- Con questo interrogativo pendente, ieri, il progetto della filovia ha recitato un ruolo di comparsa nell’aula del consiglio comunale: nessuno prima della partenza dei lavori se l’è sentita di esaminarlo il tanto è vero che il cantiere è stato aperto senza neanche una discussione in aula. L’analisi, con i nodi al pettine, è stata accarezzata ieri. Ma la discussione si è incagliata ancora prima di iniziare: l’esame è stato rimandato a una successiva seduta congiunta delle commissioni Lavori pubblici, presieduta da Alfredo Caccamo, e Urbanistica, guidata da Claudio Di Emanuele. Adriano Chiulli, capogruppo Pd ha richiesto al presidente del consiglio Vittorio Catone una riunione bis quando l’esame in commissione sarà concluso.

TORNA TARABORRELLI- Intanto, il cantiere avanza con la direzione lavori affidata a Bellafronte Taraborrelli, ex dirigente Lavori pubblici a Montesilvano, attuale dirigente Lavori pubblici a Pescara, e Dino Bonadies. Il problema riguarda il passaggio del filobus nel tratto tra viale Abruzzo e viale Europa e da viale Europa all’innesto con via Foscolo: all’altezza di viale Europa, il percorso protetto termina e quindi la filovia è costretta a invadere le strade strette a cominciare da via Foscolo. Perché? Qui a sbarrare la strada ci sono tre palazzi alti sette piani.

CAOS IN VIA FOSCOLO Via Foscolo è un budello a doppio senso che si paralizza con il transito delle auto, figurarsi con l’arrivo del filobus diretto al capolinea dei Grandi alberghi. In base al progetto esecutivo della filovia, le fermate previste sul territorio cittadino sono 15. Secondo il progetto, il marciapiedi della strada parco, da via Lavino a via Arno e da via Isonzo a via Napoli, non rispetta le misure minime previste dalla legge: in questi tratti, il marciapiedi è largo sessanta centimetri. Per questo, con i lavori della filovia, sarà necessario aumentarne la larghezza fino a un metro e mezzo. Di conseguenza, la carreggiata sarà ridotta a sette metri.

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