31/05/10

LANCIANO, 30 MAGGIO 2010: LA GENTE D'ABRUZZO DICE UN FORTISSIMO NO ALL'ONDATA NERA DI PETROLIO CHE QUALCUNO VORREBBE FAR ABBATTERE SULLA NOSTRA REGIONE....

LANCIANO: UN LUNGO CORTEO DI OLTRE 10 MILA PERSONE, DECINE DI SINDACI CON IN TESTA IL SINDACO DI LANCIANO PAOLINI ED IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CHIETI DI GIUSPETTANTONIO, VESCOVO, PRETI, GENTE, TANTA GENTE, PER DIRE NO CON FORZA AD UNA ONDATA NERA CHE VUOLE TRAVOLGERE CON LE NUOVE RICERCHE PETROLIFERE DEI VARI MEDOIL GAS ITALIA, PETROCELTIC ETC. LA NOSTRA REGIONE

FONTI: 
http://www.no-petrolio-abruzzo.com/?p=1848
http://cityrumors.it/chieti/cronaca/300517180-petrolio-abruzzo-a-lanciano-la-pioggia-non-ferma-i-manifestant.html
 
C’eravamo anche noi  ma quello che è più importante è  che c’erano migliaia di persone oggi a Lanciano alla manifestazione organizzata dal Comitato Nuovo Senso Civico, nonostante la pioggia battente, e c’erano tanti rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria.
Tutti insieme per dire NO ai nuovi insediamenti petroliferi sia in terra che in mare nella nostra regione.
Tanti i sindaci, con la fascia tricolore sulla spalla, presenti sul palco insieme al presidente della provincia di Chieti, senza divisioni politiche, uniti dalla superiorità dell’obiettivo comune, la difesa del territorio e dei diritti dei cittadini.

Grandi assenti, ancora una volta, il presidente Gianni Chiodi e gli altri rappresentanti della Regione Abruzzo

 Un Abruzzo verde anche come la rabbia di tutti coloro che non vogliono più essere trattati come sudditi e vogliono ribellarsi ad un futuro in stile campano. Senso civico innanzi ad ogni cosa, cittadini accomunati da un unico pensiero, “non basta sopravvivere, è solo vivendo che ci si sente padroni del proprio futuro”, queste le parole che hanno fatto da sottofondo al corteo. La Provincia di Chieti, di fatto la più interessata dalla petrolizzazione, e il comune di Lanciano, hanno voluto dare un segnale forte dal punto di vista istituzionale e questo pomeriggio si sono fatte portabandiera di questa battaglia, insieme al movimento spontaneo di cittadini abruzzesi, “Nuovo Senso Civico”. In prima linea a manifestare una folta schiera di politici; con tanto di fasce istituzionali in vista, il Presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini accompagnati dai numerosi sindaci della vallata del Sangro. lanciano2
Noi non diciamo no al petrolio, ma il nostro è un no alla petrolizzazione di una regione che guarda ad altri modelli di sviluppo, perché gli investimenti fatti negli ultimi anni sono andati in direzioni diverse, che mirino all’incremento del turismo e dell’enogastronomia. Altre regioni sono state capaci di imporsi presso il Governo e impedire un modello di sviluppo nocivo per il proprio territorio: lo stesso può fare l’Abruzzo, non solo abbiamo già dato da un punto di vista ambientale, ma quello che ci propongono per il nostro mare e i nostri territori rischia di avere conseguenze altamente negative di fronte a ritorni irrisori”, ha dichiarato Paolini.
Alessandro Lanci, di Nuovo senso civico, punta il dito contro chi la nostra Regione la sta svendendo per pochi centesimi di euro a cittadino: “Di fronte ai tre miliardi di dollari stimati dalla compagnia petrolifera per il ciclo produttivo della piattaforma Ombrina mare 2, ai Comuni andrebbero risorse per circa 30 milioni di euro, che spalmati nel corso degli anni corrispondono a un contributo pari al nulla rispetto ai danni a cui stiamo andando incontro”.
Dalle coste di San Salvo a quelle di Tortoreto 5500 kmq sarebbero il bottino di compagnie petrolifere straniere, che a loro volta non starebbero perdendo tempo, già tutto pronto per l’istallazione di decine di piattaforme pronte a decretare la morte della nostra Regione. Il Porto di Ortona tra le mire più appetibili, nuovo punto di snodo dell’attività petrolifera: sede del centro oli, un mega impianto di pre-raffinzione che ripulirebbe il nostro petrolio, troppo sporco rispetto ad altri. lanciano3Processi tra i più inquinanti e devastanti starebbero per investire le bandiere blu d’Italia, veleni letali per l’aria, le colture e l’intera catena alimentare. Danni che dureranno  decenni anche dopo la chiusura dei pozzi.
Spicca tra la folla un Pinocchio gigante: “incarna le promesse non mantenute dalla giunta regionale,  - dicono i cittadini - ci sentiamo traditi da coloro in cui abbiamo riposto tutta la nostra fiducia per un florido futuro, ma che invece ci hanno abbandonati nelle mani degli speculatori”. La Giunta Chiodi sarebbe colpevole di non aver difeso dinnanzi alla Corte Costituzionale la legge della Regione Abruzzo che sinora aveva bloccato la costruzione del centro Oli, impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nessun atto specifico, nessuna legge della Regione e le compagnie petrolifere trovano terra fertile.
Ed oggi gli abruzzesi, tutti uniti in Piazza Plebiscito con un unico comune obiettivo, si dichiarano più determinati che mai: “basta una firma per salvare l’Abruzzo”, revocando così qualsiasi concessione in materia di petrolio,”niente fori solo fiori”, lo scempio che sta investendo la Louisiana non deve arrivare fino alla regione verde d’Italia.

Monica Coletti

 

 

22/05/10

MENTRE PROSEGUE LA BATTAGLIA CONTRO LA PETROLIZZAZIONE DELLE NOSTRE SPLENDIDE COSTE E DEL NOSTRO MARE L'INEFFABILE VICEPRESIDENTE CASTGLIONE GIA' SI OCCUPA DEL CANONE CHE DOVRANNO PAGARE LE AZIENDE ESTRATTIVE

FONTE:  http://www.regione.abruzzo.it/portale/index.asp?modello=articolo&servizio=lista&stileDiv=mono&msv=articolo17028&tom=7028

2010-05-17

IMPRESE ESTRATTIVE: SCATTERA' CANONE DOPO SI' DAL CONSIGLIO

CASTIGLIONE: A BREVE TAVOLO ISTITUZIONALE IN MATERIA(REGFLASH) - L'Aquila, 17 mag. L'Abruzzo è tra la prime Regioni in Italia ad applicare un canone alle imprese operanti nel settore estrattivo in base alla loro superficie in attesa che venga predisposto il Piano Regionale delle Attività Estrattive. L'introito ricavato andrà a vantaggio dei servizi sul territorio. L'iniziativa, che vede coinvolte anche le torbiere, è stata annunciata stamattina in conferenza stampa dall'assessore alle Attività Estrattive, Alfredo Castiglione. Erano presenti anche Gesualdo del Pizzo e Enzo Faieta, rispettivamente responsabile regionale e dirigente del settore Attività Estrattive. 'In attesa dell'adozione della legge organica in materia di attività estrattive - ha affermato Castiglione - la Giunta ha approvato un progetto di legge che mira a coinvolgere finanziariamente le imprese operanti nel settore estrattivo alla riabilitazione e conservazione del territorio con l'applicazione di un contributo ambientale'. Se il progetto di legge sarà approvato dal Consiglio Regionale, a partire dal primo gennaio 2011 saranno applicati gli indennizzi di contributo ambientale. Il valore del canone, per quanto attiene alle cave, circa 300 sul territorio abruzzese secondo Faieta, oscilla tra i 3.000 ed i 10.000 euro annui, calcolati in base ai volumi estrattivi. Per l'attività mineraria invece, il contributo annuale è fissato a 50 euro, per frazione di ettaro, o ogni ettaro in concessione ed a 30 euro per ogni ettaro o frazione di ettaro per permesso di ricerca. 
Per le attività estrattive relative alla coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi su terraferma il contributo annuale è pari a 5 euro, per ogni ettaro o frazione di ettaro dato in concessione per i permessi di ricerca, ad euro 50 per la coltivazione di idrocarburi gassosi e liquidi,ed ancora euro 50 per lo stoccaggio (!!!!). '
Dopo le acque - ha affermato l'assessore - anche le cave, le torbiere e le attività di idrocarburi dovranno pagare un canone, a titolo di indennizzo forfettario riferito agli obblighi facenti capo alla Regione in materia di controllo e gestione del territorio'. Il progetto di legge, che Castiglione auspica arrivi in sede di quarta Commissione la prossima settimana, e che 'si rivolge principalmente all'attività estrattiva connessa alle cave, è stato già positivamente visionato dai referenti delle attività estrattive, mi riferisco, ha aggiunto - ad Apiedil, (Associazione piccoli imprenditori edili) e ANCE, coinvolte sia come associazione cavatori, sia come settore edilizio, ARCA (Associazione Regionali Cavatori Abruzzesi), Associazione Cavatori Teramani'. 'Il contributo - ha aggiunto inciderà 10 centesimi su ogni metro cubo di materiale estratto'. 'Ribadisco - ha concluso - che non verranno più rilasciate concessioni, né permessi di coltivazione per quanto riguarda gli idrocarburi gassosi e liquidi'. A breve sarà costituito un Tavolo Istituzionale tra la Regione e l'Associazione cavatori per definire una comune strategia risolutiva delle complesse problematiche inerenti le attività estrattive'. (REGFLASH)A.S. 100517 giured2/
nella foto:Alfredo Castiglione, assessore alle Attività Estrattive

21/05/10

Mentre sta lentamente attenuandosi il ricordo del grande terremoto fuori dell'Abruzzo aiutiamo un iniziativa sull'Abruzzo a Milano: REMEMBER una mostra per l'aquila nella città di milano che rischia di non essere fatta

salve,

Sto cercando tutti i blog interessati ad aiutarci pubblicando il nostro progetto REMEMBER.
Mostra fotografica sul terremoto dell'aquila a Milano-Duomo, cerchiamo sponsor e tante persone che
aderiscano al nostro facebook.
La mostra rischia di non essere fatta, ma le persone non posso dimenticare cosa è successo 
e REMEMBER non può essere dimenticata.

Le invio dei file che possono esserli utili per il post.
grazie mille 
un piccolo aiuto come questo può fare davvero tanto




ADOTTA REMEMBER



Informazioni:
CONTATTI:
ORGANIZZAZIONE e PRODUZIONE:
HOMELESSTUDIO - Corso di P.ta Ticinese, 87 – Milano Tel. 02 58112132
Marco Cisaria  M +39 340 3758960 – marco@homelesstudio.com
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17/05/10

SAN VITO CHIETINO DICE UN FORTE NO ALLO SFRUTTAMENTO PETROLIFERO DELLA SUA COSTA E AD UNA PIATTAFORMA DI ESTRAZIONE A SOLI 9 KM DALLE SUE SPLENDIDE SPIAGGE (NEL GOLFO DEL MESSICO ERANO QUASI 90 I KM !!!...E ABBIAMO VISTO COSA E' SUCCESSO !)



Nelle eloquenti parole dell' assessore al Turismo ed alla cultura di S. Vito Chietino Luigi Comini e di una coraggiosa imprenditrice milanese qui giunta da una precedente iniziativa di valorizzazione condotta nelle Cinque Terre, Valeria Franchi, il forte NO dellamministrazione locale, degli imprenditori e della gente di S. Vito Chietino ad un progetto di sfruttamento petrolifero che, per dare spazio ad una attività industriale che durerebbe poco tempo, senza grandi sbocchi, con gravi rischi di inquinamento dell'ambiente e dell'immagine, rischia di rovinare quella che è la vera risorsa economica di un territorio già gravemente colpito dalla crisi del settore industriale, l' economia di un turismo ecocompatibile, rispettoso di natura, ambiente e prodotti tipici.
RINGRAZIAMENTI: servizio della trasmissione 8 Volante di Rete 8 del 15 maggio 2010.

DICIAMO UN FORTE NO ALLA PETROLIZZAZIONE DELL'ABRUZZO, STOP ALLE RICERCHE PETROLIFERE LUNGO LA COSTA CHIETINA: PARTECIPIAMO TUTTI DOMENICA 30 MAGGIO 2010 DALLE ORE 17 A LANCIANO, ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE DI PROTESTA



Come già ampiamente noto la società Medoil Gas Italia ha richiesto l'autorizzazione al Ministero per lo Sviluppo Economico per lo sfruttamento del giacimento "Ombrina Mare 2", a SOLI 9 km dalla costa teatina fra Ortona e S. Vito Chetino, mentre è meno noto che la  stessa società ha dovuto addirittura cercare sul mercato le risorse economiche necessarie ad avviare la ricerca, rivolgendosi alla Banca d’Affari BNP-Paribas (vedi:  http://abruzzosvegliati.blogspot.com/2010/05/la-medoilga-ha-sospeso-liter.html  ).
 Davanti alle dichiarazioni rilasciate a Rete 8 dall'amministratore delegato di Medoil Gas Italia Sergio Moranti che: “anche nel caso deplorevole diciamo di un incidente chiaramente i venti metri d’acqua rendono tutte le operazioni molto più semplici”, con ciò ammettendo la possibili di incidenti anche gravi a cosi breve distanza dalle nostre preziose coste, fondamentali per la nostra economia turistica, ci si chiede con quali risorse la stessa società potrebbe risarcire eventuali pesantissimi danni che dovessero derivare da incidenti di cui è essa stessa a non escludere l’eventualità !
Come segnala con una eloquente dichiarazione la milanese Valeria Franchi, giunta sulla Costa dei Trabocchi dalle Cinque Terre per sfruttare le fortissime potenzialità turistiche della nostra costa, oggi messe a rischio, “nelle Cinque Terre la protezione del territorio ha portato una prosperità infinita al territorio”, e dunque questa contro la petrolizzazione delle nostre coste “è una lotta non solo ambientalista ma anche economica, non è una direzione intelligente per questa terra”.
Dunque ritroviamoci tutti, in foltissimo numero, domenica 30 maggio 2010 a Lanciano, dalle ore 17 in poi, alla manifestazione organizzata da Comitato Nuovo Senso Civico, Comitato No Petrolio Abruzzo, Amministrazione Provinciale di Chieti, e comune di Lanciano, per protestare con forza e chiedere che vengano rispettate le nostre coste, il nostro prezioso turismo, e si eviti di mettere a rischio quella che, specie in questo momento di gravissima crisi della nostra industria manifatturiera, è la principale risorsa economica della Provincia di Chieti. 
QUESTO IL PROGRAMMA:
Raduno ore 17 al quartiere S. Rita, via Masciangelo, da dove partirà il corteo diretto a piazza Plebiscito.
INFO: info@nuovosensocivico.it , 0872/44415, 337/664008, 338/9684096, 335/5392058.
RINGRAZIAMENTI: Servizi del TG8 del 13 maggio 2010, e della trasmissione 8 Volante di Rete 8 del 15 maggio, servizio del TG5 del 15 maggio 2010.

16/05/10

SEMPRE A PROPOSITO DEL PROCESSO A DEL TURCO: IL DURO ATTACCO DI ANTONIO DI PIETRO


SEMPRE A PROPOSITO DEL PROCESSO A DEL TURCO: RIASCOLTIAMO L  DURO ATTACCO DI ANTONIO DI PIETRO.

SEMPRE A PROPOSITO DI DEL TURCO, MENTRE VA A PROCESSO: MA COSA C'ENTRAVA CON IL RUOLO DI PRESIDENTE DELLA REGIONE IL TENTATIVO DI DEL TURCO DI VENDERE VILLA PINI A DE BENEDETTI ???


SEMPRE A PROPOSITO DI DEL TURCO, MENTRE VA A PROCESSO: MA COSA C'ENTRAVA CON IL RUOLO DI PRESIDENTE DELLA REGIONE IL TENTATIVO DI DEL TURCO DI VENDERE VILLA PINI A DE BENEDETTI ???

MENTRE DEL TURCO ATTACCA DURAMENTE IL PD RIANDIAMO A QUEI MOMENTI IN CUI LA GIUNTA VENNE INQUISITA E A DEL TURCO SUBENTRO' ENRICO PAOLINI

MENTRE INIZIA IL PROCESSO A SANITOPOLI IN ABRUZZO E DEL TURCO SI COMPORTA DA PERSEGUITATO, GLI FACCIAMO NUOVAMENTE UNA DOMANDA A CUI NON HA RISPOSTO: PERCHE', SE ANGELINI ERA VERAMENTE UN GRANDE CORRUTTORE, COME LUI DICE, PERCHE' LO HA RICEVUTO TANTE VOLTE DA SOLO, A CASA SUA A COLLELONGO, E NON IN UNO DEGLI EDIFICI DELLA REGIONE A L'AQUILA, IN PRESENZA DI TESTIMONI ?????


MENTRE INIZIA IL PROCESSO A SANITOPOLI IN ABRUZZO, E DEL TURCO SI COMPORTA COME UN PERSEGUITATO, GLI FACCIAMO NUOVAMENTE UNA DOMANDA A CUI NON HA RISPOSTO: 
PERCHE', SE ANGELINI  ERA VERAMENTE UN GRANDE CORRUTTORE, COME LUI DICE, '  LO HA RICEVUTO TANTE VOLTE DA SOLO, E A CASA SUA A COLLELONGO, E NON IN UNO DEGLI EDIFICI DELLA REGIONE A L'AQUILA, IN PRESENZA DI TESTIMONI ?????

11/05/10

LA MEDOILGAS HA SOSPESO L'ITER DELL'AUTORIZZAZIONE PER IL GIACIMENTO OMBRINA MARE 2 PRESSO IL MINISTERO DELL'ECONOMIA SOLO PERCHE' NON HA SOLDI PER MANDARE AVANTI L'INIZIATIVA: ORA STA CERCANDO RISORSE ECONOMICHE SUL MERCATO ! MA COME E' POSSIBILE ? E SE SUCCEDESSERO DANNI TIPO QUELLI DEL GOLFO DEL MESSICO, CON QUALI SOLDI POTREBBE LA MEDOILGAS RIMBORSARE I GRAVISSIMI DANNI CHE VERREBBERO PRODOTTI ??????

DAL CENTRO DEL 5 MAGGIO 2010:
"Oro nero in Adriatico. Ombrina 2, la medoilgas a caccia di fondi. mandato alla BNP-Paribas per finanziarie l'estrazione del petrolio nella costa dei Trabocchi".
  • E SE CI SONO DANNI, COSA SUCCEDE ?
  • PERCHE' BP E' BP, E DOVRA' PROBABILMENTE PAGARE PIU' DI 8 MILIARDI DI DOLLARI PER I GRAVISSIMI DANNI NEL GOLFO DEL MESSICO, MA MEDOILGAS, CHE NON HA SOLDI NEANCHE PER AVVIARE L'ESTRAZIONE, CON QUALI SOLDI LI RIMBORSERA' I DANNI, IN CASO DI INCIDENTE ?

NONOSTANTE LA FONDAMENTALE RILEVANZA ECONOMICA DEL TURISMO SULLE NOSTRE COSTE L'ABRUZZO DIVENTA UN NUOVO TEXAS, CON GRAVISSIMI RISCHI, COME EVIDENZIA LA TRAGEDIA IN CORSO NEL GOLFO DEL MESSICO


Dopo la richiesta della Medoilgas per il giacimento Ombrina Mare 2 davanti ad Ortona, si apprende che una seconda imponente richiesta è all'esame del Ministero dello Sviluppo Economico, quella della società irlandese Petroceltic, per il mare da Pineto a Vasto.
Tutto questo mentre:
  • da un lato NON si riesce a bloccare l'enorme perdita nel Golfo del Messico;
  • e dall'altro si apprende che il ricorso della Regione Abruzzo davanti alla Corte Costituzionale a difesa delle due leggi contro l'estrazione incontrollata di petrolio nella regione è stato presentato tardivamente, e dunque non potrà essere preso in esame.
Mentre la BP chiede in rete a chiunque abbia idee buone per bloccare l'enorme perdita (!!!???), noi, per evitare di andare a rischiare tragedie del genere lungo le nostre coste, che sarebbero un vero e proprio secondo terremoto per il nostro povero Abruzzo, a chi dobbiamo rivolgerci ?
RINGRAZIAMENTI: riprese udienza Corte Costituzionale del 26 gennaio da www.youtube.com/nopetrolioabruzzo, servizi TGMax 19 marzo, TGR 23 marzo, TG8 5 maggio, Rassegna Stampa di Rete 8 del 6 maggio 2010, TG1 e TG3 del 9-10 maggio 2010,
VEDI L'INTERA UDIENZA DELLA CORTE A:
http://www.youtube.com/user/NOPETROLI...

02/05/10

RICORSO DELLO STATO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LE LEGGI DELLA REGIONE ABRUZZO CHE HANNO VIETATO LE RICERCHE PETROLIFERE IN ABRUZZO - 26 GENNAIO 2010 P. 2



RICORSO DELLO STATO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LE LEGGI DELLA REGIONE ABRUZZO CHE HANNO VIETATO LE RICERCHE PETROLIFERE IN ABRUZZO - 26 gennaio 2010 parte SECONDA.
La regione Abruzzo si è costituita fuori termine e dunque non potrà  difendere queste norme fondamentali per impedire la devastazione delle coste abruzzesi  !
Osservate la risatina del giudice al minuto 1.00 della seconda parte, che sembra ridere dello "atto depositato tardivamente si è costituita la Regione Abruzzo, di cui evito di illustrare le posizioni essendo una costituzione tardiva", ossia RIPETIAMO, NON POTRA' DIFENDERE LA COSTA TEATINA DALLA MINACCIOSA PETROLIZZAZIONE IN CORSO.
Inutili quindi le prese di posizione a favore della legge del presidente Chiodi e dell'assessore Febo, in quanto l'atto di costituzione della Regione è stato presentato tardi !

RICORSO DELLO STATO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LE LEGGI DELLA REGIONE ABRUZZO CHE HANNO VIETATO LE RICERCHE PETROLIFERE IN ABRUZZO - 26 GENNAIO 2010 P. 1


RICORSO DELLO STATO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LE LEGGI DELLA REGIONE ABRUZZO CHE HANNO VIETATO LE RICERCHE PETROLIFERE IN ABRUZZO - 26 gennaio 2010 parte PRIMA.
La regione Abruzzo si è costituita fuori termine e dunque non potrà  difendere queste norme fondamentali per impedire la devastazione delle coste abruzzesi  !

LA DOLOROSA ED ELOQUENTE TESTIMONIANZA DEL PADRE DI UNA DELLE DUE RAGAZZE TRAVOLTE A VENTOTENE DA UN COSTONE FRANOSO CHE NON ERA STATO ADEGUATAMENTE SEGNALATO

RICEVIAMO E VOLENTIERI, E CON COMMOZIONE, PUBBLICHIAMO:

TESTIMONIANZA TESTIMONIANZA E RIFLESSIONI
Di un cittadino/padre nel dolore e nella rabbia


Sono il padre di Sara Panuccio, una delle due ragazze scomparse a Ventotene il 20 aprile 2010,
a causa della frana del costone di Cala Rossano.
È giunto il momento, anche se mi è di enorme difficoltà, di far conoscere il mio pensiero in merito alla vicenda che ha stravolto la vita della mia famiglia.
Mi è dobbligo uscire dal silenzio doloroso dopo aver ascoltato parti di servizi televisivi standardizzati ed ai quali siamo abituati nel nostro vivere quotidiano.
Questa è la mia testimonianza, che spero sia intesa come cittadino comune ancor prima che come padre e non rivolta ad interessi personali.
Dopo aver appreso la notizia, siamo stati elitrasportati sull isola ed ancor prima di giungere abbiamo sorvolato la zona della tragedia.
Passato il momento più tragico della mia vita, quello di dover vedere mia figlia morta, e su questo non mi soffermo perché ognuno di voi può comprendere il dolore e lo stato danimo, siamo stati caricati in varie automobili per giungere al centro del paese.
Il triste corteo è partito, ma mentre i genitori di Francesca son giunti a destinazione io ho fatto fermare l automobile in prossimità del luogo maledetto.
Disceso dalla vettura sono sceso in spiaggia tramite una scalinata daccesso INVITANTE e mi sono avvicinato alla zona in quel momento sorvegliata e perimetrata dalle forze dell ordine come è prassi in questi casi.
Mi è stato permesso l'accesso.
Volevo vedere, toccare e maledire quella che fino a quel momento nella mia testa, grazie alle notizie giunte, era la ROCCIA che aveva tolto la vita a SARA e FRANCESCA.
Quando ho toccato i massi ho scoperto con gran stupore che era solo un insieme di TERRA che mi si è SBRICIOLATA nelle mani, non avevo mai conosciuto il TUFO prima di quel giorno o forse pur avendolo incontrato non mi ero mai posto il problema della sua fragilità.
A quel punto incurante dei richiami allattenzione, al pericolo ( ho appena visto mia figlia morta, come potrei aver paura per me stesso ? ) ed al divieto dei Carabinieri ad avvicinarmi ancor più, son giunto fin sotto al costone, ho dato un paio di pugni neanche troppo violenti alla parete e la conseguenza è stata di farne cadere un altra piccola parte ( di questo gesto ci sono vari testimoni ),
tra le urla e gli allarmi dei presenti ( Attento, torni qui, si tolga, è pericoloso )
.
Ho dato le spalle al costone cercando lo sguardo del mio amico Valerio e allontanandomi ho visto ormeggiate in acqua a pochi metri molte barche ( solo successivamente ho saputo della presenza di un Circolo Velico ).
Ho rivolto attentamente lo sguardo al costone ed ho notato quanto segue:
1)NON vi era alcuna RETE DI CONTENIMENTO sulla parete
2)NON cera nessuna RESTRIZIONE ALLACCESSO FINO ALLE PARETI sia a destra che a sinistra del punto della frana
3)NON vi era alcun CARTELLO che segnalasse il PERICOLO di possibili crolli o di TENERSI A DISTANZA dalla parete
4)SOPRA il costone cè la STRADA dove io mi son fermato con lautomobile e di lì PASSANO MEZZI PESANTI quali camion e quindi il tufo già debole di suo è soggetto a tremolio e sollecitazioni nocive alla stabilità della parete
5)La PARETE in più di un punto E CAVERNOSA e quindi non compatta.


Ed ora le mie RIFLESSIONI

L economia dellisola di Ventotene ha i suoi maggiori INTROITI dal TURISMO SCOLASTICO, per il Lazio e per Roma in particolare è una delle destinazioni preferite per avvicinare i giovani alla conoscenza ed al rispetto della natura, comprendo quindi l'interesse dell AMMINISTRAZIONE LOCALE a far si che questo flusso non venga mai interrotto.
So che è stato dato INCARICO a GEOLOGI di periziare lintero perimetro dell isola, e che già in tempi passati sono stati lanciati ALLARMI DA STUDIOSI ed anche da RESIDENTI di PERICOLO DI FRANOSITA in vari punti.
A tuttoggi pare che dopo l'ultima RELAZIONE quasi tutti il perimetro sia stato dichiarato INAGIBILE o perlomeno messo in SICUREZZA ad eccezione di pochi punti tra i quali la Caletta in oggetto ( nelle cui vicinanze si fa anche ATTIVITA' VELICA e COMMERCIALE legata al turismo stesso ).
Oggi io domando che siano accertate le eventuali responsabilità o negligenze in relazione alla scomparsa di SARA e FRANCESCA.
Ho sentito usare da molti media la parola TRAGICA FATALITA e questo mi INDIGNA come cittadino oltre che come padre di Sara, LA FATALITA STA SOLO NEI NOMI E NEL NUMERO DELLE VITTIME, fosse successo in una domenica estiva sarebbe stata una STRAGE ( l ennesima in questo paese ).
La fatalità in italiano è il termine con cui si parla di un evento imprevedibile quale un incidente o un cataclisma naturale.
Viviamo in un paese nel quale si dovrebbe incominciare a PENSARE che ogni qualvolta accada una tragedia di questo tipo, che sia anche a mille chilometri di distanza, muoiono sempre e comunque i FIGLI NOSTRI, oltre alla solidarietà per le vittime e le loro famiglie far arrivare l indignazione a chi dovrebbe salvaguardare il cittadino ( per lo stato ed i governi di qualsiasi colore essi siano è il primo DOVERE ).
Bisogna farsi SENTINELLE del proprio territorio e denunciare ed ATTIVARSI affinché oltre all inevitabile non si perdano VITE inutilmente e colpevolmente, ( che le nostre condotte non possano mai essere complici tramite il silenzio e nel conto mi ci metto anch io in prima persona).
Vi ringrazio di aver avuto la pazienza di leggere questo lungo scritto, ma la TV ha i suoi tempi brevi tra uno spot e laltro e vi prego di condividerlo se lo riterrete giusto oltre che sul web nei vostri posti di lavoro od ovunque lo riteniate opportuno.
BRUNO PANUCCIO 30 APRILE 2010


GRAZIE AI NOSTRI LETTORI: STAMATTINA ABBIAMO SUPERATO LE 20.000 VISUALIZZAZIONI IN POCO PIU' DI TRE MESI !

Cari amici lettori, grazie !
In solo poco più di tre mesi questo piccolo blog, realizzato per puro spirito civico da volontari, e che cerca sempre di proporvi, su ogni fronte un'informazione libera, alternativa,  svincolata da ogni condizionamento, ed aperta al vostro contributo, articolata in:
  • approfondimenti specifici dedicati ai principali temi ambientali, politici, culturali che emergono all'attenzione;
  • ampia roll bar informativa con link ad una ampia serie di siti informativi e blog, che trovate sulla destra della pagina;
  • e che vi ha proposto la più ampia documentazione video sulla tragedia abruzzese del nostro tempo, il grande terremoto dell'Aquila;
ha superato le 20.000 visualizzazioni. 
Restateci vicini, mandateci le vostre notizie e tutto quello che riterrete di inviarci. Proseguiremo questa attività solo se ci resterete vicini !

LA MEDOILGAS, CHE "PUNTAVA A RENDERE PERMANENTE LA PIATTAFORMA PETROLIFERA DAVANTI ALLA COSTA DEI TRABOCCHI", LA CUI REALIZZAZIONE QUINDI -COME AVEVAMO SEGNALATO- ERA STATA GIA' AVVIATA, CHIEDE AL MINISTERO PER LO SVILUPPO ECONOMICO LA SOSPENSIONE DELLA PROCEDURA PR LA "COLTIVAZIONE" DEL GIACIMENTO

FONTE:  http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/petrolio-stop-a-ombrina-mare-2/1971874
Petrolio, stop a Ombrina mare 2
La Medoilgas chiede al ministero di sospendere la procedura di coltivazione
di Daria De Laurentiis
SAN VITO. La notizia arriva dalla pagina ufficiale del sito del Ministero dello Sviluppo Economico: Ombrina Mare 2 è pronta a interrompere la procedura di coltivazione del petrolio in mare. La richiesta di sospensione, datata 12 marzo, arriva dalla Medoilgas (Mediterranean Oli and Gas), società che puntava a rendere permanente la piattaforma petrolifera al largo della Costa dei Trabocchi.
Una struttura simile a quella che ha sversato nella acque antistanti la Louisiana milioni di barili di greggio, causando un immenso disastro ambientale.

La decisione della Medoilgas lascia quantomeno perplessi
. La società inglese, dopo aver ottenuto l’approvazione tecnica del piano di sviluppo, rilasciata nel giugno 2008 dalla commissione Cirm del Ministero dell’Ambiente, aveva presentato poco dopo la valutazione di impatto ambientale ed era decisa a portare avanti il progetto di coltivazione del petrolio in mare. Il 2010 doveva essere l’anno decisivo per far partire la produzione di petrolio, stimata in 20milioni di barili a partire dal 2012. Invece, a marzo, la società ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico «la sospensione della procedura di coltivazione in mare».

C’è chi, nell’ambiente delle associazioni che si battono contro la petrolizzazione dell’Abruzzo, spiega il dietrofront con la grave situazione economica in cui verserebbe società. Qualcun altro crede, invece, che le centinaia di osservazioni presentate contro il progetto siano riuscite a sortire effetto: il muro di proteste avrebbe dunque influenzato la recente mossa della società petrolifera inglese.


Potrebbe aver alzato il livello di guardia e consigliato la sospensione dell’attività di coltivazione anche quanto sta accadendo nelle coste della Louisiana. A largo degli Stati Uniti una piattaforma petrolifera, a causa di un incidente, ha sversato milioni di barili di greggio in mare. 
Ora la marea nera sta raggiungendo la costa e causando una catastrofe nazionale. Un disastro ambientale enorme, che sarebbe ancora più grave di quello della Exxon Valdez, la nave che nel 1989 sverso tonnellate di greggio nelle acque dell’Alaska.
 Intanto, anche dopo la notizia della sospensione della coltivazione, l’attenzione degli ambientalisti resta alta. «Si tratta di una sospensione», precisa Fabrizia Arduini, del WWF zona frentana e costa teatina, «non di un’istanza di rinuncia (come accaduto nel teramano per un permesso di ricerca di petrolio su terraferma, ndc), il che farebbe presumere solo uno stallo e non un’� effettiva rinuncia al progetto. Siamo contenti della notizia, ma non abbassiamo la guardia perché si tratta comunque di un progetto petrolifero tra i più devastanti per la costa teatina. Dopo l’e splorazione della Galloway, due anni fa, la Medoil aveva individuato una vena di petrolio al largo della costa tra San Vito e Ortona e aveva previsto per il 2012 la coltivazione del greggio utilizzando la FPSO, una piattaforma galleggiante di trasbordo e raffinazione del petrolio che avrebbe prodotto quasi 200 tonnellate di fumi inquinanti al giorno. Mentre in America le piattaforme devono stare ad almeno 150 chilometri dalla costa, la Medoil prevedeva di posizionare la piattaforma galleggiante a 11 chilometri dalla costa frentana, visibilissima in mezzo ai trabocchi».
VEDI ANCHE:

01/05/10

Abruzzo: minaccia petrolio


ESPLOSIONE e AFFONDAMENTO di una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico, 80 km al largo di coste di Luisiana, Florida e Texas, con un'enorme marea nera di petrolio che:
  • si spande nel mare portando ovunque morte ed inquinamento;
  • raggiunge le coste, la foce dei fiume Mississippi, e gli splendidi canali e paludi fra il fiume ed il mare; 
  • e devasta inquinandole alcune delle zone naturalistiche più belle degli Stati Uniti, fondamentali per l'economica locale anche per lo sfruttamento delle risorse del mare e l'industria turistica;
GETTANO UNA LUCE SINISTRA
sulla destinazione della regione Abruzzo a distretto minerario da parte del Governo Nazionale, quello stesso governo che si è impegnato nei mesi scorsi per rilanciare il turismo in una regione quasi travolta dal grande terremoto.
  • Cosa si vuole provocare, un secondo devastante terremoto lungo le nostre coste ?
  • Come si può da un lato promuovere e rilanciare il turismo e dall'altra dare il via, con incontrollabili autorizzazioni rilasciate dal solo Ministero per lo Sviluppo Economico allo sfruttamento petrolifero delle nostre splendide coste ?
  • Cosa c'entra il federalismo con queste nuove devastanti forme di centralismo che vorrebbero far passare sulla testa della gente decisioni che recano una grave minaccia alle fondamentali risorse economiche dei loro territori, turismo ed utilizzo delle preziose risorse del mare ?
UNA RETE DELLE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI PER LA PROTEZIONE DELL'MBIENTE E LA NATURA, OLTRE 85, COORDINATESI NELLA RETE "EMERGENZAMBIENTEABRUZZO", LANCIANO IL LORO FORTE APPELLO ALLA GENTE ABRUZZESE A LEVARSI IN PROTESTA CONTRO SCIAGURATE SCELTE CHE POTREBBERO TRADURSI nel secondo terremoto dell'Abruzzo !